venerdì 16 novembre 2012


I “SERVITORI DELLO STATO” E DEL GOVERNO TECNICO, SOSTENUTO DALL’ASSE PD-PDL, ANCORA PROTAGONISTI DI VIOLENZE DURANTE LE MANIFESTAZIONI DI OGGI, TENUTESI IN MOLTE CITTA’ D’ITALIA. IL DISSENSO NON HA PIU’ DIRITTO DI CITTADINANZA NELL’EUROPA GOVERNATA DALLA TROIKA (FMI, BCE, UE)

I reparti antisommossa, servi di un potere che li paga quattro soldi, ma che evidentemente ne esalta l’essenza sadica e fascista, ancora una volta, oggi, hanno placato la loro sete di violenza, spaccando teste e facce durante i cortei svoltisi in molte città italiane. Solo la cecità dell’ignoranza, o peggio una mente ottenebrata da un’ideologia volta al puro rispetto degli ordini e della gerarchia –valori in sé stessi pericolosissimi, come la Storia ci ha insegnato- possono giustificare simili comportamenti. Essi, dunque, meritano solo il nostro disprezzo e la nostra vendetta. Prima o poi, infatti, qualcuno dovrà fermarli. Ad ogni costo e con qualunque mezzo!!! 
Non sono mai stato un fautore della violenza fine a sé stessa, intendiamoci, ma il pacifismo assurto a dimensione ideologica e a pratica politica, o l’evangelico  porgi l’altra guancia, non mi appartengono e mai mi apparterranno. Tali pratiche, infatti, come abbiamo potuto constatare negli ultimi vent’anni e più –specie in un’Italia dove buona parte delle forze dell’ordine, specie quelle addette ai servizi antisommossa, sono tornate ad essere equiparabili a veri e propri corpi parafascisti- non solo non hanno raggiunto lo scopo sperato, ma addirittura, malgrado le buone intenzioni dei loro assertori, hanno favorito e favoriscono, troppo spesso oramai, la crudeltà, istigando coloro che ad essa sono  avvezzi.  Non si può più assistere passivamente a manganellate, cariche,  facce e teste rotte di studenti, operai, senza lavoro, cittadini che reclamo diritti, per il solo fatto di ritenersi pacifici e democratici.
Contro la violenza del capitale –cui le manifestazioni pacifiche tornano utili- perpetrata attraverso i suoi sgherri, sarebbe auspicabile, a volte, opporsi con altrettanta violenza. Contro il fascismo finanziario, che intende zittire le voci dissidenti, piegandone schiene e volontà con  cariche e manganelli, bisogna reagire con la forza delle idee,  ma anche con l’orgoglio delle proprie azioni. Perfino estreme, se necessario! Insomma, per citare Toni Negri: «Dentro lo stabilizzarsi della crisi, la violenza assume infatti una valenza fondamentale. [...]Il materialismo storico definisce la necessità della violenza nella Storia: noi la carichiamo dell'odierna qualità dell'emergenza di classe, consideriamo la violenza come una funzione legittimata dall'esaltazione del rapporto di forza nella crisi e dalla ricchezza dei contenuti dell'autovalorizzazione proletaria». Riflettiamo

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