mercoledì 9 aprile 2014

DANNAZIONE

Passi una notte a letto con una donna. Il sesso non viene neanche un granché. Sei strafatto e l’eroina ti mette parzialmente fuori gioco. La frequenti un po’, così senza impegno. Certo, ti piace. Lei è bella, anzi bellissima. E c’è chimica, ti pare. Potrebbe nascere una storia, però tu proprio non sai resistere alle tentazioni: alle altre donne, alla roba, all’alcool, alle dolci perversioni che rendono innocente e pericolosa la tua stupida vita.
E così mandi tutto a puttane, senza pensarci, come buttando giù l’ennesimo whiskey della sera. L’hai ferita? Non lo sai e neanche te ne frega.
Poi, qualche tempo dopo, la rivedi. Lei è ancora più bella e tu, come sempre, non sai resistere. La vuoi. Cominci a girarti questo pensiero nella testa. Per passare il tempo, costruisci fantasie, illusioni, ghirigori. Lei sfugge. Tu giochi con i tuoi demoni, come al solito.
I suoi occhi, incandescenti e turbati, sospesi sulla soglia di un oltretomba adolescenziale, che implora amore ma irride al sentimento, ti divorano il cervello. Ogni notte, la sua bocca, disegnata come una provocazione da un dio kafkiano e beffardo, aperta in una risata nervosa e sensuale, la senti ovunque, sulla tua carne. In breve, sei diventato l’architetto della tua infelicità.
E perché, perché mai amico mio? Per una donna che hai ferito? Ma lascia perdere. Pensa a quelle stupende cosce che hai visto stasera!
(RACCONTI)

Nessun commento:

Posta un commento