mercoledì 12 dicembre 2012

Breve ricordo di un 12/12…ma era il 1969

Oggi, il 12/12 1969, alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano, servizi segreti e fascisti fecero esplodere una bomba. 14 morti e 120 feriti. Fu detta La madre di tutte le stragi. Con essa, infatti, s’inaugurava la strategia della tensione, quella pratica con cui lo stato borghese, attraverso pezzi deviati dei servizi segreti –Ufficio Affari Riservati, SIM, SISDE- uomini della polizia e dei carabinieri, in collaborazione con la CIA e in collusione con strutture armate occulte, con l’ala stragista dell’ estrema destra, con la mafia e la P2 –cui, ricordiamolo, era iscritto anche l’oggi redivivo Berlusconi- non esitò ad uccidere alcune centinaia di cittadini di questo paese, con l’obiettivo di mantenere lo status quo, cioè la guida democristiana della nazione, in chiave anticomunista. Tant’è vero che i primi accusati di quella strage furono gli anarchici del gruppo 22 marzo, a cominciare da Pietro Valpreda, che si fece, da innocente, 3 anni di carcere e Pino Pinelli, ucciso dalla polizia tramite defenestrazione dall’ufficio del commissario Calabresi, della questura di Milano. I responsabili, però, non sono mai stati individuati. Come mai, nessuna condanna, nonostante le responsabilità di Stato e di gruppi dell’estrema destra, come Ordine Nuovo -il cui capo era il boia Rauti, suocero dell’attuale sindaco di Roma, Alemanno- siano accertate.
E dopo 40 anni, i familiari delle vittime furono addirittura condannati a pagare le spese processuali. Questa è la democrazia italiana, questa la democrazia dello stato borghese. Questa la democrazia delle elite finanziarie che, oggi come allora, pur di mantenere i propri privilegi e inalterati i profitti derivanti dai propri affari, non esitano ad uccidere innocenti. E ricordiamoci –ma ricordiamolo soprattutto ai giovani che, probabilmente, di questi avvenimenti pochissimo sanno- che, ai vertici dello stato italiano, ancora oggi, ci sono uomini che, di quella stagione delle stragi –fino alle stragi di mafia degli inizi dei ’90, in cui trovarono la morte Falcone e Borsellino- furono protagonisti. A cominciare da Berlusconi, Cicchitto, il senatore a vita Andreotti, Dell’Utri, una parte di AN, lo stesso presidente Napolitano; o come l’ex ministro Nicola Mancino ecc. ecc.
Tutto questo, lo ripeto, in chiave anticomunista. E’ Storia…





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