lunedì 18 febbraio 2013

GRILLO, IN UN VIDEO DI UN SUO SPETTACOLO: PICCHIARE I MAROCCHINI SI PUÒ




All'inizio, leggendo il titolo e cominciando ad ascoltare il pezzo, pensavo che si trattasse, come spesso accade, di una forzatura -nel titolo- e di un evidente ribaltamento provocatorio, sarcastico e paradossale della realtà -nel pezzo- tipico di uno spettacolo teatrale "comico"...Ma poi, andando avanti, Grillo dice proprio, e con tono serio e persuasivo, che, se la polizia vuole menare i marocchini va bene, purché senza esagerare –e che cazzo- e in caserma, non in pubblico. Quindi, non mi pare un divertissement pascaliano. Anche perché il pubblico, a quelle parole, applaude convinto...non divertito!!!! Con questo voglio dire che Grillo è un fascista o che lo siano le persone che lo seguono? Assolutamente no! Anche perché, in un momento così delicato e critico economicamente, socialmente, politicamente e culturalmente, garantisco, parlando con la gente, che anche qualcuno sedicente “de sinistra" non disdegnerebbe di menare -a volte e certo con opportuna delicatezza- i marocchini o gli immigrati, per comportamenti che poi, tenuti da lui stesso, considererebbe goliardici: vedi l’ubriachezza. Si chiamano meccanismi reattivi di difesa o impulsi aggressivi (Freud) che, in talune epoche storiche, vengono a galla con maggiore facilità. Ed è più facile indirizzarli, all’ombra di un Potere tutelare qualsivoglia, verso chi ha meno diritti di noi e più difficoltà a difendersi, che incanalarli nel solco di una Rivoluzione che realmente possa cangiare lo status quo, abbattendo quello stesso Potere che ci illude di essere uomini liberi, per poterci più facilmente gestire e manovrare. Non dimentichiamo che, dopo il "biennio rosso" 1919/1920, molti di quelli che avevano partecipato alle occupazioni delle fabbriche e si dichiaravano socialisti, con l'avvento del fascismo, per frustrazione derivata dal fallimento, si voltarono dalla parte di Mussolini, ex socialista!!! Lo cito, sia chiaro, come evento emblematico del pericolo che si cela dietro certe parole e certi atteggiamenti repressivi, nei confronti dei più deboli, che facilmente fanno presa nei periodi di crisi, andando a sollecitare, come dicevo, la parte meno razionale, e più istintiva e rabbiosa, dell'uomo. Grillo non sarà un fascista, anzi non lo è: anche se sulla sua apertura a membri di casa pound, in base a pseudo statuti di democrazia, avrei molto da dire e, anzi, ho già detto. Ma io sono stanco di uomini della Provvidenza in questo paese sempre pronto, per la cultura clericale che lo attraversa da millenni, a deificare e sperare in qualcuno –la speranza, come disse Monicelli, è un sentimento creato dai padroni- e poi, una volta scontratosi con una realtà, dura e diversa da quella immaginata, a metterlo sulla croce. Uso un'allegoria cristiana volutamente, malgrado il mio essere impenitentemente ateo!!! I popoli devono prendere in mano i loro destini, non aspettare un deus ex machina euripideo che risolva la loro Storia. O, per dirla con Ernesto Che Guevara:
«Davanti a tutti i pericoli, davanti a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, davanti a tutti i seminatori di discordia, davanti a tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, ancora una volta, la capacità del popolo di costruire la sua storia».

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