giovedì 16 ottobre 2014
CROLLANO LE BORSE? OVVIAMENTE, È TUTTA COLPA DELLA GRECIA!
E c'è pure qualcuno che ha la vergognosa sfrontatezza di venirci a dire che non c'è altro modo, per uscire dalla recessione, se non approvare le politiche di austerità. O che la battaglia per i diritti della classe lavoratrice è vecchia e che, tuttalpiù, andrebbe fatta in maniera pacifica e meno marxista. Gli speculatori finanziari, i grandi trust e la Troika (Bce, Ue e Fmi) che ne cura gli interessi, sul versante politico, invece, procedono spediti con la loro Lotta di Classe padronale. Non si accontentano di mettere in ginocchio paesi e popoli. No, loro ne vogliono il sangue.
Potete giurarci, noi finiremo come la Grecia! La quale, dopo aver applicato le ricette recessive imposte dai trattati di Maastricht e dal famoso patto di stabilità -o fiscal compact- aver cancellato diritti, licenziato operai e lavoratori statali, tagliato salari, ridotto al di sotto del livello di sopravvivenza le pensioni, reso precario il futuro dei giovani; dopo aver privatizzato tutto il privatizzabile e aver massacrato lo stato sociale, tagliando, in modo lineare, la spesa pubblica, causando la chiusura di ospedali e lo sventramento di settori nevralgici come scuola, cultura e conoscenza, è ancora sotto lo schiaffo dei pescecani del mercato. E, non appena spera di potersi liberare dai vincoli della Troika, i mercanti la puniscono e fanno crollare gli indici di borsa. Se non è dittatura questa –ricordo che l’etimologia latina di dittatura è dictatura: dettatura; da cui, anche il tedesco diktat: ogni imposizione unilaterale di volontà, che esclude la possibilità di negoziati- mi domando: come la dovremmo definire? Ma no, lor signori ci rassicurano: siamo in democrazia. Un nuovo tipo di democrazia, evidentemente. La democrazia delle oligarchie finanziarie. Democrazia fascista!
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