sabato 29 novembre 2014
L'ORDINANZA CLASSISTA DEL GENIO DE MAGISTRIS
Il nostro sindaco, Luigi De Magistris, che, a chiacchiere, scavalca a sinistra anche il più fervente marxista-leninista, ma nei fatti, spesso, si è mostrato e si mostra più democristiano di un vecchio doroteo, ha tirato fuori, dal suo cilindro, l'ennesimo bel coniglio bianco. Vogliamo dircelo? Quest'uomo è un genio!
Con un'ordinanza, infatti, viene fatto "divieto a tutti, cittadini italiani, stranieri comunitari ed extracomunitari di rovistare nei contenitori della spazzatura, di asportare e trasportare rifiuti di ogni genere prelevati dai suddetti cassonetti." e si stabilisce che "i trasgressori alla violazione della presente ordinanza, siano puniti mediante l'applicazione della sanzione pecuniaria di euro 500,00. ai sensi dell'art. 7 bis TUEL e dell'art. 16 della legge del 24 novembre 1981 n°689 e s. m. i . e con la distruzione immediata dei rifiuti prelevati dai cassonetti della spazzatura e delle attrezzature utilizzate per il contenimento e trasporto degli stessi."
La ragione di tale provvedimento, risiederebbe nel tentativo di stroncare il mercato illegale dei rifiuti. Peccato che, spesso, chi rovista nei cassonetti, lo faccia per fame o perché, appunto, essendo extracomunitario, non ha altre risorse per sopravvivere, se non quella di raccogliere monnezza. Dunque, un'ordinanza che si configura come classista e, a ben considerare, anche dal vago sapore razzista. Oltre che, evidentemente, attuata con poca logica. Chi mai pagherà le 500 euro, premesso che, il più delle volte, come si diceva, i trasgressori saranno nullatenenti? Mah!
Ci chiediamo, a questo punto, chi abbia suggerito una simile sciocchezza al nostro sindaco. Non vorremmo, infatti, che l'idea venga da un altro genio dell'amministrazione comunale. Quel Tommaso Sodano, vicesindaco con delega ai rifiuti, il quale, invece di concentrarsi sulla raccolta differenziata e sull'eliminazione dei cassonetti -risolvendo, in tal modo, il problema alla radice- ha preferito far fuori non solo Raphael Rossi, ma chi, questa battaglia, l'aveva portata avanti, per anni, da consigliere dell'ASIA. Complimenti davvero! E qualcuno si chiede ancora perché, pur avendo sostenuto De Magistris, contro la vergognosa sentenza, tutta politica, che lo voleva far decadere dalla sua carica, io non sia mai stato in piazza. La piazza è una cosa seria. E' il luogo dove si lotta e si difendono diritti sacrosanti. Non un sindaco che, pur dichiarandosi di sinistra e vicino ai più deboli -sindaco di strada, si è autodefinito- adotta poi, all'occorrenza, provvedimenti dal malcelato stampo reazionario e borghese. Semplicemente, per attrarre consensi da quella parte dell'elettorato.
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