martedì 26 marzo 2013

ANCORA UNA VOLTA, LA POLIZIA AGGREDISCE SENZA MOTIVO LAVORATORI, SINDACALISTI E STUDENTI




Ancora una volta, la “democratica” polizia della “democratica” repubblica italiana, qualche giorno fa, ha caricato, con la violenza e la codardia che gli è solita, un gruppo di manifestanti –lavoratori, sindacalisti, attivisti dei centri sociali- pacificamente riuniti, davanti alla sede di una coop a Bologna. Picchiato anche un cronista de Il Fatto Quotidiano. Come oramai accade sistematicamente da qualche anno, gli sgherri in divisa, servi di uno stato assoggettato al potere finanziario, vengono inviati a fare il lavoro sporco e a picchiare chiunque, nel quadro dei diritti costituzionalmente sanciti, vada in piazza a manifestare il suo dissenso verso quelle politiche di austerità, imposte da governi di fatto esautorati da organismi internazionali come BCE, FMI, Banca Mondiale, UE, e il cui unico scopo è quello di rassicurare i mercati e di garantire, ai gruppi finanziari che ne controllano le sorti, i loro affari. Che poi il risultato sia la macelleria sociale, con la morte civile della classe lavoratrice, poco importa.
 Lavoratori anch’essi, e certo mal pagati, gli sbirri si accaniscono, per puro sadismo di marca fascista, contro giovani e padri di famiglia, la cui unica colpa sarebbe quella di voler conservare un posto di lavoro o di volerne uno che gli garantisca il futuro.
Una vergogna, ma soprattutto, considerando quanto accade da tempo in Grecia, con le forze dell’ordine infiltrate a tutti i livelli dai nazisti di Alba Dorata, o in Ungheria, dove oramai si può parlare chiaramente di governo fascista, un pericolo non sottovalutabile. Troppo spesso, infatti, storicamente, anche tra le nostre forze di polizia, si è mostrata un certa ammirazione per il fascismo e i suoi barbari metodi squadristi. In passato, è bene ricordarlo, molti tentativi di golpe –a partire da quello del 1964, denominato piano Solo, e che vedeva il generale dell’arma dei carabinieri, Giovanni De Lorenzo, tra i principali organizzatori- hanno avuto il sostegno di militari, forze dell’ordine e servizi segreti. La divisa non è e non deve essere l’alibi dietro cui nascondere i propri abusi di potere, la propria violenza, la propria inclinazione al fascismo, lo ripeto.
Ecco perché, a questa deriva autoritaria e brutale, bisogna opporsi con tutte le forze e con qualunque mezzo.  
ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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