mercoledì 5 marzo 2014
PIRATERIA DEMOCRATICA
C’è qualcosa che, francamente, mi sfugge, nella logica dei sedicenti stati democratici, i quali tendono, da un lato, a considerare terroristiche semplici azioni di disobbedienza e di dissenso, seppur implicanti danneggiamento alle cose, mentre, dall’altro, considerano legale e inscritto nei codici della democrazia l’omicidio di due pescatori, commesso da militari, solo perché essi agirebbero nel rispetto di trattati internazionali, stipulati per tutelare interessi mercantili.
Dunque, ai legalitari e ai democratici di questo paese, che tanto si agitano per i due Marò, rispondo: anche il nazismo era legale. Anche l'inquisizione lo era. Nel nome della legalità sono stati commessi i peggiori crimini. I Marò erano lì legalmente? Certo, ma in difesa di interessi ben precisi. Resta il fatto che, sulla barca contro cui hanno sparato, non c'erano il Corsaro Nero e Jack Sparrow, bensì due pescatori. Per quanto mi riguarda, i due Marò sono mercenari al servizio, loro sì, di terroristiche strategie geopolitiche ed economiche, e proprie di una “pirateria” occidentale mai sazia di sfruttamento colonialista. Meritano la condanna a morte? Certo che no, ma una trentina d’anni di carcere non mi preoccuperebbero, considerando che tale è la pena prevista, anche da noi, per tali reati. Tenetevi, or dunque, la vostra legalità. Personalmente, continuerò a sostenere i compagni in lotta del movimento NO TAV. Lotta per la giustizia sociale, il diritto al dissenso, l’autodeterminazione e la difesa del territorio; e contro uno stato che, lungi dall'essere sovrano, è semplicemente genuflesso agli interessi di lobby e di padroni. Sarò veterocomunista e romantico, ma le cose, ahimè, continuano a stare così!
P.S. Il mio sostegno va ai compagni e al popolo NO TAV ma non a Grillo. Un miliardario che, solo strumentalmente –almeno dal mio punto di vista- appoggia quella battaglia. Ciò detto, ritengo quanto mai ingiusta e ingiustificata la condanna a lui inflitta!
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