domenica 4 maggio 2014

IL BURATTINAIO: BREVE DIVERTISSEMENT CALCISTICO-POLITICO



Ora ho capito cosa intendesse Renzi quando ha stabilito la desecretazione degli atti nascosti negli archivi dei servizi segreti. Ieri sera, l’Italia, dopo anni di misteri, ha infatti finalmente scoperto, in diretta, il burattinaio che tira le fila della politica nazionale e si cela dietro tutte le trame nere, le bombe, le stragi, i depistaggi, gli intrighi massonici, le trattative stato-mafia, che hanno attraversato ed attraversano questo paese. E sembra che ci fosse sempre lui, quella mattina, in Via Fani, durante il rapimento Moro, alla guida della moto Honda, che poi forse era Gilera.
Ebbene sì, è lui, proprio lui: Genny ‘a Carogna. Napoletano, all’apparenza solo un ultrà, in realtà è un uomo potentissimo. Una leggenda. Di più, un mito. All’Olimpico, ad assistere alla finale di Coppa Italia, ieri sera c’era lo Stato: il presidente del consiglio, il presidente del senato –seconda carica istituzionale- la presidentessa della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi; e c'erano il presidente della lega calcio, quello del CONI, il presidente De Laurentis, il presidente Della Valle. Mai visti tanti presidenti tutti assieme. In contatto c’erano, poi, il questore, il sindaco ed il prefetto di Roma. E c’erano tante, tante forze dell’ordine: quelle che, in genere, davanti agli indifesi, ai lavoratori, agli studenti e ai pensionati che protestano, sanno sempre cosa fare. Ma, al momento di decidere se giocare o meno, ci si è rivolti a lui: a Genny ‘a carogna. Il quale, come un papa assiso sul suo trono –le strutture divisorie degli spalti- ha rassicurato tutte le istituzioni presenti: «Se po’ jucà!» , ha sentenziato con voce calma e profonda. 
Stando ad alcune indiscrezioni, pare poi che il Divo Genny (il vero Divo è lui, non Giulio Andreotti, che ne era solo la faccia pubblica: chiedetelo a Servillo) a fine partita, avvicinato da un giornalista che gli domandava cosa ne pensasse di Renzi, Grillo&Casaleggio, Berlusconi e Napolitano, abbia risposto: «Ma chi è sta gente ‘e merda? M’hanna fa sul nu…». A questo punto, la solita censura della stampa italica non permette di comprendere il resto della dichiarazione. Analisti politici ed editorialisti si stanno sbizzarrendo in interpretazioni, le più svariate, alcune anche fantasiose.
Nella notte, comunque, Genny è stato ricevuto da Francesco, in Vaticano. Mantenuto il più assoluto riserbo sul colloquio. Voci di corridoio, fatte trapelare ad arte, sostengono però che Bergoglio, colto da sconforto, gli abbia chiesto come mai a lui la gente dia ascolto mentre al papa, che pure aveva fatto appelli alla calma, nessuno abbia dato retta. Le stesse voci di corridoio, poi, affermano che i due abbiano giocato, in evidente stato di alterazione alcolica, a sottomuro, fino all’alba, con i santini. Bestemmiando! Con loro, è stata vista anche la Minetti: vestita ovviamente da monaca ed in autoreggenti.
Grazie, grazie a tutti davvero, per quest’emozione bellissima. Grazie Stato italiano. Non lo dimenticheremo mai. E con noi, suppongo, non lo dimenticherà il mondo intero, considerando che il calcio è un veicolo d’immagine planetario.
E comunque, detto tra noi: Gennarì sì ‘o meglio. E parlo seriamente. L’unico che abbia rispettato il suo ruolo, ieri sera, sei STATO tu!!!









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