Rothko Chapel
venerdì 22 febbraio 2013
UN PAIO DI DOMANDE AL M5S
Non ho mai attaccato direttamente il M5S e, anche se non lo voterei mai perché, da veterocomunista, non mi piacciono i movimenti trasversali, interclassisti e dove la base pende dalle labbra di un capo –che non è, diciamolo francamente, né Lenin, né Che Guevara, né Togliatti- alcuni punti del programma li condivido. Mi pongo però, come è ovvio, alcune domande. Quando sento dire, come spesso accade ad esempio, da alcuni esponenti o estimatori del Movimento 5 stelle: "Sono i politici attualmente al potere e in genere quelli che lo fanno di professione e non hanno mai saputo fare altro nella vita, un mostro da combattere e scacciare", allora mi chiedo: ma non era un'argomentazione tipicamente berlusconiana? E chiedo ancora: quando avrete fatto fuori i partiti, cerniera tra la cosiddetta società civile e lo stato, cosa rimarrà? E, questione ancor più seria: cosa rimarrà dell'ordinamento democratico? Intendiamoci: le strutture e le organizzazioni interne dei partiti vanno senza dubbio riformate e "moralizzate" -parafrasando Berlinguer- e su questo punto, non ho difficoltà ad ammettere che alcune proposte del 5 stelle sono senza dubbio condivisibili. Se però si vogliono assolutamente cancellarli, i partiti, sull’onda di una legittima rabbia, chi o cosa andrà a sostituirli e a riempire quella vacatio? Liberi cittadini, assolti da ogni vincolo verticistico? Mah! E alcune scaramucce interne al movimento, verificatesi nei mesi scorsi, giustificano appieno, mi pare, questa mia perplessità: Grillo ha infatti fatto fuori alcuni esponenti, perché non più in linea con le sue posizioni. Or dunque, ritornando alla domanda: personalmente suppongo che resterebbero -ma mi sbaglierò sicuramente, per carità- i miliardari -e il mercato non più “libero” ma preda dei monopoli- al potere, considerato il trionfo delle politiche ultraliberiste, in questo momento e in questa parte di occidente. Lascio fuori la latino-america, dove le politiche socialiste, attuate in alcuni di quei paesi, stanno tenendo lontana la crisi, imponendo ritmi di crescita che noi neanche ci sogniamo. In pratica rimarrebbe, a mio modestissimo e sicuramente errato avviso, una sorta di dittatura mediatico-finanziaria, a tirare le fila di cittadini/burattini, in buonissima fede, illusi di gestire il governo delle Polis. In altre parole, una forma evoluta e tecnocratica di tirannide: perciò il riferimento alla Polis. Altro che democrazia popolare di cui, io Comunista, sarei un fautore!!! E, come si noterà, non voglio e non credo sia opportuno agitare lo spauracchio del fascismo o dei carri armati per le strade. I mezzi a disposizione del grande Capitale, oggi, sono molto più subdoli e sofisticati. Vero Casaleggio?
P.S. Uno degli uomini più importanti di Casaleggio è stato un certo Enrico Sassoon, legato addirittura al gruppo bilderberg. Insomma, roba forte! E vorrei capire come si fa a definanziarizzare la politica se dietro al 5 stelle c'è un esponente di quel finanzcapitalismo (come lo definisce Luciano Gallino) che si pretende -o si ha l’illusione di- combattere?!?!
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