Rothko Chapel

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"L'estensione logica del business è l'omicidio!" (D. Cronenberg)

lunedì 14 ottobre 2013

Il Presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, dichiara su FB: «Che Guevara è stato un macellaio peggio di Priebke».

Voglio dirlo chiaro: non mi meraviglia affatto che Iannone abbia espresso questa sua infame e infamante idea. Del resto, l'anticomunismo è stato sempre viscerale nel nostro paese: un paese incapace di rivoluzioni –come diceva il maestro Monicelli- e dominato da una cultura di fondo cattofascista! Se a questo ci aggiungiamo che, da 20 e più anni, dalla stessa "sinistra" arrivano prese di distanza da una storia gloriosa di lotta per la libertà, l'uguaglianza tra gli uomini e la giustizia sociale, che è stata ed è quella del Comunismo, allora, ancor di più, non mi sorprendono quelle dichiarazioni. Iannone non è altro che il simbolo dell'ignoranza e del fascismo che, intimamente, attraversano il nostro paese. Quanti, nel silenzio della loro vile coscienza, avranno pensato che Iannone non ha poi detto una cosa tanto riprovevole? Scommetto che saranno moltissimi! Moderati, benpensanti, borghesi, inutili idioti!
Un a sola cosa, vorrei ricordare a Iannone. Che Guevara, eminentissimo stronzo, lottava per restituire Dignità e Orgoglio ai popoli oppressi; Priebke, per affermare la superiorità di un'elite fanatica e mostruosamente crudele sul resto del mondo. Priebke era permeato dall'odio fine a sè stesso; il Che predicava il sacrosanto "odio di classe" nei confronti di chi, possedendo ricchezze e potere, credeva e crede di poter tiranneggiare lavoratori, uomini singoli, popoli. Un odio che mi auguro possa, prima o poi, colpire anche chi, come Iannone, offende e calpesta la memoria di coloro che -come i morti delle Fosse Ardeatine- sono stati vittime innocenti della brutale follia nazifascista, o di chi, contro quella follia, ha combattuto e versato il suo sangue, per amore di Libertà. Infine, un piccolo dettaglio: Ernesto era un Uomo; Priebke, un insulto per l’umanità!
E mi sembra giusto, a questo punto, concludere proprio con una delle frasi più eloquenti del Che:
«Davanti a tutti i pericoli, davanti a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, davanti a tutti i seminatori di discordia, davanti a tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, ancora una volta, la capacità del popolo di costruire la sua storia».
ORA E SEMPRE ANTIFASCISMO!

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